E' stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere per intestazione fittizia di beni Nicola Schiavone, il primo dei sette figli del boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone, detto "Sandokan". E' la prima condanna per il primogenito di "Sandokan" in primo grado. La sentenza e' stata emessa questa sera dalla Prima Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al termine di una camera di consiglio durata oltre 5 ore. Nicola Schiavone - definito dai nuovi collaboratori di giustizia, l'attuale referente del gruppo dei Casalesi - e' stato condannato per il reato di intestazione fittizia (con assorbimento dell'articolo 7) per sfuggire al sequestro e alla confisca, da parte dell'autorita' giudiziaria, di beni riconducibili alla camorra. La corte - presidente Raffaello Magi, a latere Valeria Bove e Rosa De Ruggiero - ha ritenuto che Nicola Schiavone fosse uno dei soci occulti della societa' di autosalone "Trident", inaugurata nell'aprile del 2003 a Casal di Principe con una festa alla quale erano state invitate le showgirls Natalie Caldonazzo ed Eva Grimaldi. Il tribunale ha condannato, inoltre, il presunto prestanome di Schiavone, Simone Alfonso Basco, alla pena di 2 anni. Assolto per non aver commesso il fatto Giancarlo Cordino.
L'affare girava attorno a fatture di 250mila euro, per l'acquisto di auto di grossa cilindrata che venivano rivendute nell'autosalone di Casal di Principe. Il Pm Marco Del Gaudio della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aveva chiesto una condanna per il figlio di "Sandokan" a 3 anni e 8 mesi di carcere con l'aggravante dell'articolo 7. L'indagine era iniziata nel 2003 grazie a un'intercettazione ambientale in carcere durante un colloquio tra il boss Francesco Schiavone e i figli Carmine e Nicola.
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