Dopo un’indagine durata dal 1997 al 1999, il gip del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 29 persone, ritenute a vario titolo colpevoli di associazione per delinquere, traffico di stupefacenti, estorsioni e violazione delle norme sulle armi. A eseguire il provvedimento del gip sono stati i Carabinieri del nucleo di Castello di Cisterna (Napoli).
Con un vero e proprio blitz scattato prima dell’alba, i militari dell’Arma hanno definitivamente fatto scorrere i titoli di coda sulle carriere criminali di alcuni appartenenti a sei clan di paesi a nord di Napoli come: i Legnante-Pezzella e gli Iavazzo a Frattamaggiore e Frattaminore; i Natale-Marino e i Russo-Cicciarelli a Caivano; i Pezzella a Cardito e Carditello; i Cennamo a Crispano e Frattaminore. Nello stesso periodo delle indagini (1997-1999), i sei clan non disdegnarono il ricorso a kalashnikov e bombe a mano per determinare la propria supremazia.
Il risultato di quei sanguinosi scontri armati è riassumibile nei 16 omicidi avvenuti nei suddetti comuni a nord del capoluogo partenopeo. L’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli segue la condanna comminata nell’ottobre scorso ai danni delle stesse 29 persone, tutte condannate a pene tra i 6 e i 21 anni.
Il blitz dei Carabinieri è servito anche a rinnovare il provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 9 elementi coinvolti nella retata di questa mattina, per aver subito condanne per più di due anni. Costoro, infatti, per insufficienza di pesanti indizi o per mancanza di esigenze cautelari, erano stati scarcerati per decorrenza dei termini e rimessi in libertà.
Ecco i nomi dei 29 destinari dell’ordinanza di custodia del Gip del Tribunale di Napoli, eseguita dai carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna, diretto dal colonnella Fabio Cagnazzo. Le accuse contestate sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione illegale di armi, traffico di droga.
Massimo Acerra, (condannato a 11 anni di reclusione e tornato in liberta')
Antonio Ciccarelli, (dovra' scontare 21 anni)
Vincenzo Donadio,
Luigi Giamattei,
Alfonso Iavazzo,
Francesco Moccia,
Raffaele Natale (17 anni di pena per associazione mafiosa e per la detenzione di tre bombe a mano)
Michele Orefice,
Vincenzo Patricelli,
Daniele Pinto,
Rocco Spena
Giovanni Vitale.
Regime aggravato per:
Vincenzo Pellino (già in carcere).
Gia' detenuti anche per altri reati:
Antonio Auletta (11 anni di reclusione),
Vincenzo Berardo (già detenuto),
Antonio Cennamo (già detenuto),
Ciro Chiaccio (già detenuto),
Domenico Ciccarelli,
Rocco D'Angelo,
Antonio Esposito,
Antonio Frezza,
Salvatore Imparato,
Alfredo Lionelli,
Michele Pepe,
Claudio Pezzella,
Nicola Sautto,
Michele Setola
Francesco Ullero.
Altre due persone sono riuscite a sfuggire alla cattura espatriando. Fanno tutti parte dei clan Natale-Marino, Legnante-Pezzella, Russo-Ciccarelli, Gavazzo e Cennamo, tutti attivi nell'area Nord di Napoli.
Con questa operazione finiscono in carcere affiliati e promotori dei clan attivi a Nord di Napoli, gli stessi che tra il 1997 ed il 1999 hanno messo in scena una sanguinosa faida per il controllo del traffico di droga e delle estorsioni nella zona, usando anche kalashnikov e bombe a mano. Sedici gli omicidi commessi.
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