mercoledì 16 giugno 2010

L'eredità del potere in terra di camorra

In terra di camorra, l'eredità del potere si tramanda anche con gli hobby (la pittura, come il padre), con il nome (Nicola, come il nonno) e, soprattutto, con il cognome: Schiavone. I quattro quarti di aristocrazia mafiosa casalese stanno tutti nello sguardo che Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, il capo dei capi della malavita di Casal di Principe, ha lanciato ai fotografi che lo attendavano all'ingresso della Questura di Caserta, dopo l'arresto per triplice omicidio avvenuto all'alba di ieri in un anonimo villino messogli a disposizione da una coppia di amici. L'operazione, che ha riscosso il plauso del Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, e del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha sottolineato “l'efficienza e l'altissima professionalità della polizia italiana”, è stata coordinata dai pm della Dda partenopea Antonello Ardituro, Giovanni Conzo e Cesare Sirignano e dall'aggiunto Federico Cafiero De Raho. A Schiavone jr, primogenito della nidiata di sette figli del padrino, detenuto da anni in regime di carcere duro, gli inquirenti contestano le uccisioni di tre “picciotti” della cosca, Francesco Buonanno, Modestino Minutolo e Giovan Battista Papa, i quali intendevano abbandonare la famiglia Schiavone per passare a militare in quella dell'altro big boss del cartello casalese, Francesco Bidognetti.
Intercettazioni telefoniche e convergenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno convinto gli investigatori che ad ordinare gli agguati sia stato proprio il figlio di Sandokan, la nuova mente criminale del cartello mafioso di Terra di Lavoro. Giovane schivo, raccontano le carte giudiziarie, con la passione per gli abiti firmati (nel covo, protetto da un imponente sistema di videosorveglianza, sono stati scoperti capi griffati e una robusta provvista di scarpe Tod's), Nicola Schiavone ha una sola condanna, in primo grado, a due anni e otto mesi di reclusione per intestazione fittizia di beni. Secondo i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe tentato di eludere il sequestro e la confisca di una rivendita di auto, di cui sarebbe stato socio occulto, organizzando una finta vendita a compiacenti prestanome.
Schiavone jr si era reso irreperibile da circa un anno, pur non essendo formalmente ricercato, su suggerimento – ipotizzano gli 007 dell'Antimafia – dello stesso Sandokan, che aveva annusato nell'aria vento di tempesta, tanto da mimare una pistola con il pollice e l'indice, nel corso di un colloquio in carcere registrato dalle telecamere di sorveglianza. Un invito alla prudenza raccolto al volo dall'erede, che negli ultimi mesi aveva continuato a gestire dalla penombra gli affari leciti e illeciti della holding.
Nel rifugio di Nicola Schiavone, che si trova a non più di due isolati dal quartier generale della Squadra mobile di Casal di Principe, i poliziotti hanno trovato anche tele e pennelli e quadri raffiguranti donne stilizzate. Soggetti certamente meno impegnativi rispetto a quelli paterni, che nel bunker dove venne catturato, nel lontano luglio 1998, amava trascorrere le lunghe giornate di latitanza immortalando il Volto Santo e impegnandosi in barbuti autoritratti.
“La cattura di Nicola Schiavone rappresenta un durissimo colpo, anche psicologico, inferto dalla squadra Stato al clan dei Casalesi e all'intera organizzazione camorristica”, ha dichiarato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Per il Questore di Caserta, Guido Lungo, che con i galloni di vice partecipò al blitz che portò alla cattura di Sandokan, “abbiamo colpito al cuore la potente organizzazione camorristica dei Casalesi”. Corsi e ricorsi storici in terra di camorra.

SCHEDA
Nicola Schiavone è considerato il reggente del clan dei Casalesi. Diplomato al liceo scientifico e studente di Giurisprudenza, è il primo figlio del boss Francesco Schiavone Sandokan, condannato a più ergastoli nell'ambito del maxi-processo “Spartacus” e attualmente recluso in regime di carcere duro.
Schiavone jr è stato condannato, nel gennaio scorso, per intestazione fittizia di beni, alla pena detentiva di due anni e otto mesi: secondo i giudici, avrebbe cercato di evitare la confisca della rivendita di automobili “Trident”, a Caserta.
(Pubblicato su "Il Sole24Ore")

martedì 15 giugno 2010

Arrestato l'erede di Francesco Schiavone

Agenti della Squadra Mobile di Caserta hanno arrestato alle 6 del mattino di oggi, a Casal di Principe, Nicola Schiavone, figlio di Francesco, detto 'Sandokan', uno dei capi storici del clan dei Casalesi, ritenuto ancora a capo di uno dei gruppi dell'organizzazione camorristica. Nicola Schiavone, considerato dagli investigatori attuale reggente della fazione della cosca, è accusato di essere il mandante del triplice omicidio di Francesco Buonanno, Modestino Minutolo e Giovan Battista Papa, tre affiliati al clan uccisi per uno "sgarro" a Villa di Briano.