È stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna il latitante Pasquale Russo, 62 anni, capo storico ed indiscusso dell'omonimo clan camorristico, latitante dal maggio 1993 ed inserito da oltre 16 anni nell'elenco dei 10 latitanti più pericolosi a livello nazionale, più volte condannato all'ergastolo per vari omicidi e per associazione per delinquere di tipo mafioso. Sabato era toccato al fratello minore, Salvatore, arrestato dalla polizia. A coronamento di indagini effettuate insieme al Ros, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, i carabinieri hanno fatto irruzione in un casolare di Sperone (Avellino) sorprendendo il latitante insieme al fratello Carmine, 47 anni, a sua volta latitante dal 2007 ed inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Dai primi anni Novanta Pasquale e Salvatore Russo, in seguito al pentimento del boss Carmine Alfieri e di altri esponenti di spicco del clan, avevano riorganizzato la struttura del gruppo criminale assumendone la reggenza, consolidatasi col tempo.
NEL COVO - C'era anche una copia del libro «La camorra», del giornalista Gigi Di Fiore, nel covo dove sono stati catturati i fratelli Pasquale e Carmine Russo. I carabinieri hanno sequestrato una pistola Beretta calibro 9x21 con matricola abrasa, due caricatori con relative munizioni, un visore notturno e un rilevatore di microspie. Nel casolare dove i due si nascondevano c'era anche una parrucca, probabilmente utilizzata per travestimenti.
ALFANO E MARONI - «La brillante operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di Pasquale Russo, fratello del latitante catturato sabato, dimostra con quanta instancabile forza si stia lavorando, tutti insieme, per conseguire risultati straordinari nelle azioni di contrasto contro le organizzazioni criminali». ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha sentito, per congratularsi, il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore.
«Un'altra giornata da incorniciare dopo quella di sabato, frutto della straordinaria sinergia in Campania tra forze di polizia e magistratura, che testimonia l'efficacia dell'azione di contrasto alla criminalità organizzata messa in atto dal Governo» ha sottolineato invece il ministro dell'interno, Roberto Maroni. «Il cerchio ora si stringe attorno agli ultimi due superlatitanti Zagaria e Iovine», ha detto ancora il ministro.
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