sabato 14 novembre 2009

I rapporti tra i Mariano e Cosa nostra

Il potere criminale dell’organizzazione dei Quartieri Spagnoli interessò, in qualche modo, anche la mafia siciliana, tanto che un affiliato a Cosa nostra, Elio Marchetta, chiese al boss Ciro Mariano di organizzare un assalto armato, in stile commando, per liberare un detenuto nel corso dei suoi periodici trasferimenti dal penitenziario. Racconta il pentito Pasquale Frajese, soprannominato Linuccio ’e Secondigliano, che nel Natale del 1990, Marchetta chiese ed ottenne un incontro con il padrino napoletano per esporgli i dettagli del piano che avrebbe dovuto portare ad annientare la scorta del messinese Pino Chiofalo, suo capofamiglia, durante il trasporto dal carcere al tribunale. Una proposta pericolosa, non nuova comunque nelle strategie terroristiche di Cosa nostra, che Mariano rifiutò perché troppo difficile da realizzare e con un alto indice di rischio.
Chiofalo parecchi anni dopo si pentirà e sarà coinvolto nell’inchiesta per mafia a carico di Marcello Dell’Utri, per le sue false dichiarazioni finalizzate a screditare le versioni accusatorie degli altri collaboratori di giustizia.

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