venerdì 30 ottobre 2009
Preso un altro killer di Gino Tommasino
La Dda di Napoli ha emesso un decreto di fermo nei confronti di Raffaele Polito, l’uomo che faceva parte del commando che uccise Gino Tommasino, collaboratore di giustizia da un mese e mezzo.
L’Antimafia non crede a tutta la verità emersa dal racconto di Polito: motivo per il quale è stato deciso il fermo del 27enne. Ci sarebbero contraddizioni e situazioni ancora non chiarite. Dunque, per evitare che si ripetesse la stessa situazione accaduta con Catello Romano (pentito e poi fuggito dalla località protetta), la Dda ha imposto una misura restrittiva nei confronti di Polito.
Una mossa che spariglia le carte di un’inchiesta che ancora non ha fatto luce pienamente sul movente di un delitto eccellente. Cosa sa Polito che, secondo gli investigatori, non ha ancora rivelato? Di cosa ha paura l’uomo che già un mese e mezzo fa decise di raccontare tutto alla polizia? Perché sono così divergenti alcuni dettagli raccontati da parte di Romano (fino a quando ha deciso di pentirsi) e di Polito? Dubbi che rendono ancora più fumosa e oscura la scena in cui quel delitto maturò. Con un intreccio pericoloso tra politica, affari e camorra.
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