venerdì 16 ottobre 2009

La biografia criminale di Francesco Schiavone "Sandokan"


Alla scomparsa del boss Bardellino fece seguito quella del nipote Paride Salzillo (maggio 1988), suo braccio destro, stando a quanto riferito dai pentiti (e da Luigi Basile, ex pentito condannato in via definitiva all’ergastolo per il concorso nell’omicidio di Ciro Nuvoletta, 1984), strangolato con una corda di plastica. Il cadavere sarebbe stato poi trasportato ai Regi Lagni e seppellito nel cemento. Da quel momento tutti i vecchi gregari del boss della Nuova famiglia iniziarono a sentirsi possibili bersagli e lasciarono la città, trovando rifugio a Formia. Rimase invece a San Cipriano d’Aversa, con il fermo proposito di opporsi alla inarrestabile avanzata di Sandokan e i suoi uomini, Antonio Salzillo, il fratello di Paride, accusato di aver partecipato alla cosiddetta “strage di Casapesenna” (18 dicembre 1988). Il mandato di cattura fu eseguito nei confronti di Antonio Salzillo solo a distanza di un anno dai fatti, nel 1989. Il nipote di Bardellino fu stanato a Ginevra, dove viveva sotto falso nome. Nella strage, che si svolse in una bisca clandestina di Casapesenna, in provincia di Caserta, morirono due persone (Michele Pardea e Antonio Salzillo, omonimo del nipote del boss).
Le agenzie di stampa, nel dare la notizia dell’agguato di Casapesenna, si soffermarono sull’ipotesi che uno dei cadaveri rinvenuti all’interno della bisca fosse quello di Sandokan:
Camorra: due morti in agguato nel casertano

Caserta, 18 dic - Due persone sono state uccise a colpi di fucile e pistola in un agguato camorristico la scorsa notte nel centro di Casapesenna (Caserta). Uno dei due, Antonio Salzillo di 27 anni di San Cipriano d’Aversa, omonimo e cugino del figlio della sorella del “boss” Antonio Bardellino è stato identificato dai familiari. Per l’altra vittima, sfigurata al volto dai pallettoni di un fucile a canne mozzate, sono ancora in corso accertamenti. Carabinieri e polizia ritengono che possa trattarsi di Francesco Schiavone, detto “Sandokan” un “boss” della “Nuova famiglia”, che sarebbe subentrato ad Antonio Bardellino al vertice dell’organizzazione che faceva capo a don Antonio.
Camorra: due morti in agguato camorristico nel Casertano (2) Caserta, 18 dic - I carabinieri hanno tramutato in arresto il fermo del pregiudicato ferito ad una gamba e sospettato di essere uno dei responsabili dell’agguato di Casapesenna. Si tratta di Michele Di Bona, di 26 anni, di San Cipriano d’Aversa. L’uomo si trova attualmente piantonato all’ospedale di Caserta. Non è stata confermata, invece, l’identificazione con Francesco Schiavone, noto come “Sandokan”, per l’altra vittima dell’agguato. In serata è stato identificato l’altro cadavere. Si tratta del pregiudicato Vincenzo D’Alessandro, legato ad Antonio Salzillo.
Agli inizi degli anni Novanta ci fu la svolta, e l’avvento definito di Schiavone al vertice del sodalizio che iniziò ad essere identificato “nel gruppo Schiavone”, essendo ormai scomparsi dalla scena Iovine e De Falco (entrambi assassinati) e Francesco Bidognetti (arrestato nel 1993).
(Tratto da "Attacco allo Stato", ForumItalia edizioni)

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