venerdì 30 ottobre 2009

Omicidio in diretta, il mistero del secondo video

Pasqualina si augura che il video diffuso dai magistrati sull'omicidio in diretta del fratello serva a prendere l'assassino. È la sorella di Mariano Bacioterracino, l'uomo trucidato a freddo nel maggio scorso nel quartiere Sanità a Napoli. Esecuzione ripresa dalla telecamere. Immagini che ieri hanno fatto il giro del mondo. «Quando è successa la sparatoria, mia nipote non era in casa, ha saputo che il papà era stato ammazzato da un video che le è arrivato sul telefonino. La bambina ovviamente è rimasta sconvolta, non credo che si riprenderà mai dallo choc» ha affermato Pasqualina in una intervista a «Il Mattino».
«PERCHÈ L'HANNO AMMAZZATO?» - «Ci auguriamo solo - aggiunge - che questa tortura serva a qualcosa, aiuti ad identificare il killer di mio fratello, noi non possiamo fare niente per assicurargli giustizia, noi siamo gente semplice, queste cose sono superiori alle nostre forze. Hanno fatto passare mio fratello per un grande boss, un affiliato. Ma non era cosi. Mio fratello era solo un rapinatore. Le mogli degli affiliati hanno uno stipendio quando il marito va in carcere, ma mia cognata non ha mai avuto una lira, ha mandato avanti la famiglia lavorando». «Lo ripeto - conclude - mio fratello aveva sbagliato, ma aveva già pagato per quello che aveva fatto. Era stato in carcere, aveva espiato la sua pena. I suoi conti con la giustizia erano chiusi. Non sappiamo perché è stato ucciso, ma una cosa è certa: non era un boss».

1 commento: