giovedì 29 ottobre 2009

Il killer e la chat line di Msn


Tratto da Metropolis web:
Comunicava con una chat line, su Messenger. Da lì, da quei contatti on line, gli investigatori della squadra Mobile napoletana e del commissariato stabiese sono riusciti ad individuare il posto dove Catello Romano si è nascosto in questi ultimi 15 giorni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 19enne comunicava con una sorella, attraverso uno dei social network più famosi del mondo. Scaltro, attento e per nulla ingenuo, Romano ha però commesso l’errore di sottovalutare l’inchiesta aperta a suo carico, dopo la fuga e le polemiche determinate dal suo allontanamento. Ma non solo: Romano stava progettando una lunga latitanza. A Castellammare sarebbe transitato solo di passaggio, il tempo di farsi consegnare dei soldi e ripartire. Ma c’è anche l’ipotesi che il suo ritorno in città in realtà potesse rappresentare il vero obiettivo della sua latitanza, potendo sfruttare contatti con uomini di sua fiducia senza utilizzare telefoni cellulari che potessero complicare i suoi piani. Ma quali sono i piani di Romano? Continuerà a collaborare con la giustizia oppure - come dichiarato ai suoi familiari - deciderà di ritrattare tutte le accuse? Se ne saprà di più sabato mattina, quando sarà interrogato dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, competente territorialmente.
Una nuova rocambolesca fuga quella del 19enne, braccato dalla polizia a Torino e arrestato 800 chilometri a sud, a Teverola, nello spiazzale di un centro commerciale. Addosso aveva anche attrezzi da scasso e 140 euro. Ancora poco chiaro invece il suo destino giudiziario: ciò che emerge dall’inchiesta che ha portato alla sua cattura non è solo una strategia investigativa di alto profilo ma anche la spiccata pericolosità del giovane killer reo confesso. Secondo fonti investigative Romano - fiutata la presenza degli agenti della Mobile napoletana - avrebbe lasciato il suo rifugio in un paesino piemontese e raggiunto con mezzi di fortuna la stazione di Torino, da dove avrebbe preso un treno notturno diretto a Roma. Gli inquirenti lo avrebbero così perso di vista per alcune ore: ma ancora una volta è stato il telefono a giocare un brutto scherzo a Romano. Dalla stazione Termini, in attesa di un altro treno, avrebbe telefonato a casa per farsi venire a prendere alla stazione di Napoli. Ma durante il tragitto Romano avrebbe notato la presenza di due agenti stabiesi sul treno e così, temendo di essere finito in trappola, avrebbe bloccato il convoglio in corsa, saltando da un finestrino e dandosi alla fuga nelle campagne casertane. Arrivato a Teverola con l’autostop avrebbe telefonato a casa, indicando ad un familiare il luogo dove si trovava in quel momento. Nonostante il messaggio criptico, gli agenti lo hanno immediatamente individuato, arrestato e trasferito al carcere di Secondigliano.
Rocco Traisci

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