Un’arringa appassionata, forte senza sbavature per tratteggiare i profili delle donne di camorra, appartenenti alle clan del casalesi. Donne, madri, figlie per nulle estranee alle attività dei loro uomini. E’ quanto hanno dichiarato con forza i pm Giovanni Conzo e Cesare Sirignano questa mattina nell’aula bunker a Poggioreale dove si è tenuto il processo con rito abbreviato al clan dei casalesi in corso davanti al gup Luisa Toscano.
Trentotto le richieste di condanna avanzate dai pubblici ministeri Le richieste riguardano anche esponenti di spicco dell'organizzazione criminale tra cui Gianluca, Katia e Michele Bidognetti, rispettivamente figlio, figlia e fratello di Francesco. Per Gianluca, accusato di tentato omicidio nei confronti della zia Maria Carrino, la richiesta è di 15 anni di carcere; 13 anni sono stati invece chiesti per Michele e 5 per Katia. Buona parte della requisitoria di questa mattina è stata dedicata alla posizione di Stefania Martinelli, moglie del killer Giuseppe Setola, per la quale sono stati chiesti 9 anni di reclusione. Secondo il pm Conzo, la donna non si limitò ad aiutare nella latitanza il padre della sua bambina, ma lo aiutò attivamente nella gestione degli affari criminali. La donna, secondo quanto emerso dalle indagini, riceveva dal clan un vero e proprio stipendio mensile di 3500 euro e fu arrestata in un covo blindato nel quale c'erano armi. La sentenza è prevista per il 30 novembre prossimo.
Matilde Andolfo
(tratto da www.lunaset.it)
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