lunedì 28 dicembre 2009

Il profilo criminale di Giovanni Aprea

Da ex “picciotto” del boss Ciro Sarno a capozona di Barra: gli inizi di Giovanni Aprea nel mondo della criminalità organizzata sono caratterizzati da un’escalation di violenza che lo vede protagonista di numerose inchieste della magistratura su agguati e omicidi compiuti tra Ponticelli e Barra. Il nome del giovane camorrista emergente compare, infatti, anche negli atti sulla strage di Ponticelli, dell’11 novembre 1989, che porta all’uccisione di sei persone.
Il primo arresto risale al 27 aprile 1990, quando trenta poliziotti della Squadra mobile circondano un edificio, in vico Mastellone, a Barra, dove si sono rifugiati Aprea e altri tre guardaspalle. A quel tempo, sono tutti latitanti per associazione camorristica e racket.
Nell’appartamento, protetto da una porta blindata, ci sono pistole e fucili a canne mozze. Il rischio di una sparatoria tra criminali e agenti è concreto, tanto che il capo della Mobile richiede d’urgenza la presenza dei vigili del fuoco per segare i cardini della porta e preparare l’irruzione. Non ce ne sarà bisogno: è lo stesso Aprea ad aprire a e consegnare i polsi. Le inchieste, agli inizi degli anni Novanta, lo indicano già come il capo della malavita locale in lotta con il gruppo rivale dei Nemolato-Andreotti. A lui, si affiancano al vertice della banda, di volta in volta i fratelli e i cognati.
I processi in cui è imputato insieme ai suoi uomini di fiducia, intanto, vanno avanti e altre accuse si aggiungono a quelle originarie: Aprea viene coinvolto anche nella maxi-inchiesta sulle tangenti per la ricostruzione del quartiere di Barra, distrutto dal terremoto del 1980. Ma arrivano pure le assoluzioni, come quella – a sorpresa – che il 31 marzo del 1992 lo scagiona per la faida dell’area orientale che ha imperversato per mesi tra San Giovanni, Barra e Ponticelli.
Meno di un mese dopo, però, torna nuovamente in galera insieme ai sei componenti della sua “scorta” personale. Gli agenti del commissariato San Giovanni-Barra lo bloccano dopo avergli notificato il rinvio del provvedimento di soggiorno obbligato, perché insospettiti dalla presenza di una moto e due auto che attendono all’uscita. A bordo, si scopre, ci sono gli affiliati al clan chiamati a sorvegliare sull’incolumità del boss con pistole e fucili. Il blitz è fulminante: i “fedelissimi” non riescono a fuggire e finiscono tutti in manette.
Peraltro, la disponibilità di numerose e micidiali armi da fuoco è una delle caratteristiche del gruppo, come dimostrano una perquisizione in un cascinale, alla periferia di Barra, dove vengono trovati – occultati in una cassa di mogano, nascosta sotto la paglia – centinaia di munizioni, due mitra, un kalashnikov; e un controllo in un terreno abbandonato, adiacente al locale cimitero, di altri undici fucili, interrati a quaranta centimetri di profondità e recuperati dai poliziotti del commissariato Ponticelli grazie ai metal-detector. A quel tempo, gli Aprea combattevano contro la famiglia rivale dei Formicola di via Taverna del Ferro, al confine tra Barra e San Giovanni.
Una nuova scarcerazione, nel 2003, lo riporta nel “bunker” di famiglia, dove riprende il controllo dell’organizzazione e prepara la risposta al tentativo di scissione portato avanti da alcuni suoi ex affiliati. Solo due anni dopo, il 15 settembre 2005, gli agenti della Squadra mobile partenopea lo fermano per un vecchio ordine di esecuzione a un anno e nove mesi di carcere. Aprea si nascondeva in una intercapedine ricavata tra le pareti della stanza da letto e quelle del ripostiglio esterno all’abitazione.

2 commenti:

  1. vi vorrei ricordare che dopo la festa dei gigli.sta per venire natale e li ci vuole la stella di natale con l'illuminazione se no che natale e,con i soldi dei negozianti.una stella di natale ti costa anche 1500 euro.poi ce il pacco per i detenuti,ecc ecc.visto che la camorra non esiste e difendono i camorristi.allora fateli pagare pure ai cittadini che ci abitano queste offerte come i negozi poi voglio vedere se anno il coraggio di dire che la camorra non esiste.ipocriti moralisti e masochisti.

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  2. salve popolo ma tutti questi anni a dietro la magistratura dove era visto che solo oggi si sono accorti dei gigli della camorra.che e sempre esistito a barra.e non e il solo giglio di camorra della insuperabile.

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