venerdì 25 dicembre 2009

Imprenditore pagava il pizzo a 2 clan rivali

Comprava il pane per il suo negozio a prezzo maggiorato. Prima da un «fornitore», ovvero un clan di camorra, poi da un altro, diretto rivale. Infine, addirittura, contemporaneamente, subendo una doppia estorsione. Sfiancato dal pressing di ben due organizzazioni criminali, tra loro rivali, un imprenditore di Ercolano ha deciso di denunciare tutto alle forze dell'ordine. Così, dopo una serie di indagini, le continue richieste e le vessazioni sono terminate grazie all'arresto di sei presunti estorsori. La polizia del commissariato Portici-Ercolano ha infatti eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, tutte ritenute affiliate ai clan Birra e Ascione-Papale attive a Ercolano, indiziate di estorsione aggravata. Si tratta di Ciro Savino, Marco Cefariello, Francesco Polese, Aniello Taurino, Pasquale Borragine, Alessandro D’Anna.
DOPPIA «RICHIESTA» - Dall'attività investigativa coordinata dalla Dda di Napoli, è emerso che in caso di resistenza, la vittima era spesso convocata nella roccaforte in via Cuparella al cospetto di Marco Cefariello e Ciro Savino. E qui avveniva la richiesta di mille euro a fondo perduto e di 300 euro da versare mensilmente per ogni singolo esercizio commerciale di proprietà, per un profitto complessivo di 7mila euro una tantum e 2.100 mensili. L’imprenditore avrebbe rifiutato di versare la quota, facendo presente che già ogni giorno acquistava forzatamente pane ad un prezzo superiore a quello di mercato: (1,50 euro invece di 80 centesimi) dalla famiglia di Savino, nonchè di altri prodotti, quali carta per imballaggio, da vari esponenti legati ai Birra. Non è finita qui, perchè le indagini hanno messo in luce la responsabilità di Alessandro D’Anna, dagli inquirenti ritenuto un esponente del clan avversario degli Ascione-Papale, che avrebbe costretto l’imprenditore ad acquistare pane dal sodalizio di appartenenza e, anche in questo caso, a prezzo maggiore a quello di mercato.
ASSOCIAZIONE ANTIRACKET - Un risultato importante che avviene grazie al forte impegno della Polizia sul territorio di Ercolano, alle frequenti passeggiate contro il pizzo, e all’impegno dell’Associazione Antiracket cittadina. Da Gerusalemme, dove si trova, il sindaco di Ercolano, Nino Daniele, parla di importante vittoria dello Stato. In un telegramma inviato al dirigente del commissariato scrive: «È una ulteriore riprova della fiducia dei cittadini nei confronti suoi e della Polizia di Stato e di un clima civile, nuovo e vincente che anche grazie a voi abbiamo potuto costruire».

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