C’è un retroscena dal grande valore investigativo nell’attività di «intelligence» che ha portato alla cattura del superlatitante casalese Pasquale Giovanni Vargas: i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna sono arrivati al ricercato, infatti, seguendo i movimenti di alcuni esponenti del mondo politico e sanitario locali. Il lavoro dei militari, coordinato dal tenente colonnello Fabio Cagnazzo e condotto tra gli altri dal capitano Michele Meola e dal maresciallo Giuseppe Iannini, è stato complesso e contraddistinto da non poche difficoltà, soprattutto a causa delle infinite cautele che il killer della famiglia Bidognetti ha adottato, nelle ultime settimane, per evitare le manette.
Una rete di «insospettabili» ne ha protetto la fuga e lo ha probabilmente aiutato anche nei frequenti trasferimenti da un covo all’altro, ma non è riuscita però a depistare le indagini del nucleo di Castello di Cisterna, che – con quest’ultima operazione – si accredita, ormai, come una delle eccellenze investigative della regione. Di Vargas – condannato a 12 anni di reclusione nel processo Spartacus – parlano abbondantemente le informative delle forze dell’ordine, che ne delineano il nuovo ruolo in seno all’organizzazione criminale di Castelvolturno. Non più sicario ed estorsore, capo dell’ala «militare» del gruppo, ma ufficiale di collegamento con le due «primule rosse» casalesi che ancora agitano i sonni degli inquirenti: Michele Zagaria e Antonio Iovine.
L’ultimo arresto di Vargas risale al 24 maggio 1997, quando i carabinieri del comando provinciale di Caserta lo bloccano insieme a Sebastiano Panaro, altro killer casertano, dopo una latitanza durata due anni. Deve rispondere, a quel tempo, di associazione camorristica e armi. Una decina di anni dopo, la Dia di Napoli gli confisca un intero palazzo, a Casal di Principe, del valore di mezzo milione di euro. Agli occhi degli inquirenti, è quello il segnale che il «soldato semplice» Vargas ha conquistato i galloni sul campo. Nel 2008, quando sono ormai già tre anni che è scomparso dalla circolazione, nei suoi confronti viene spiccato un mandato di cattura per un agguato risalente al 1993, avvenuto a Mondragone.
(Pubblicato sul quotidiano "Il Roma", 21 febbraio 2010)
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